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Mangiamoci su!

Donna mangia con piacere una pasta e sorseggia succo d'arancia, simbolo di alimentazione consapevole e gestione della fame emotiva.

Mindful Eating: il cibo che cura anche la mente

Mangiare non è solo un gesto automatico. Ogni boccone racconta qualcosa del nostro rapporto con il cibo, con il corpo e con la mente. Oggi, sempre più studi scientifici confermano che l’alimentazione non è solo nutrizione, ma anche un potente strumento per sostenere la salute mentale. In questo articolo esploriamo come la nutrizione consapevole (mindful eating) possa diventare una vera e propria strategia di prevenzione e supporto nei disturbi del comportamento alimentare.

 

  1. Cibo e cervello: un legame profondo

  2. Il nostro cervello è un organo affamato: consuma da solo circa il 20% dell’energia giornaliera. Ma non si nutre solo di zuccheri e grassi: è sensibile a come, quando e perché mangiamo. Un’alimentazione squilibrata, affrettata o guidata dallo stress può alterare il tono dell’umore, aumentare l’ansia e compromettere il rapporto con il cibo.

 

Nutrizione consapevole: cosa significa davvero

Mangiare in modo consapevole non vuol dire solo scegliere cibi sani. Significa imparare a prestare attenzione:


alle sensazioni del corpo (fame, sazietà, appetito)
alle emozioni che si attivano prima, durante e dopo il pasto
al contesto in cui si mangia (luoghi, persone, abitudini)

 

Questo approccio insegna a riconoscere le reali esigenze del corpo, riducendo il rischio di abbuffate, restrizioni inutili o scelte dettate da emozioni negative. 

 

I benefici per mente e corpo

Studi recenti mostrano che il mindful eating:


riduce l’ansia e il senso di colpa legati al cibo
migliora l’autostima e l’ascolto di sé
favorisce una perdita di peso graduale e duratura
aiuta a spezzare i meccanismi dei disturbi alimentari come binge eating e alimentazione compulsiva

 

Come iniziare nella pratica

Ecco alcune strategie che puoi suggerire ai tuoi pazienti o adottare nel tuo stile di vita:


Masticare lentamente, appoggiando la forchetta tra un boccone e l’altro
Evitare distrazioni come TV o smartphone durante il pasto
Annotare su un diario come ci si sente prima e dopo aver mangiato
Chiedersi: "Ho veramente fame? O sto cercando conforto?"

 

Educare a mangiare in modo consapevole significa curare la relazione con il cibo, non solo migliorare la dieta. È un percorso di ascolto, pazienza e rispetto di sé. Per una biologa nutrizionista, diventa uno strumento fondamentale per accompagnare i pazienti verso un benessere completo, che parte da dentro.